Relazione: I regimi commerciali dell'UE promuovono lo sviluppo economico e i diritti umani

La relazione pubblicata oggi congiuntamente dalla Commissione europea e dal Servizio europeo per l'azione esterna illustra l'impatto positivo dei regimi di riduzione dei dazi dell'Unione europea sulle economie dei paesi in via di sviluppo.

Il commercio funge da motore per la crescita e contribuisce alla promozione dei diritti umani e del lavoro, del buon governo e dei principi dello sviluppo sostenibile.

Dall'entrata in vigore della nuova iniziativa UE nota come sistema di preferenze tariffarie generalizzate (SPG), nel 2014, le esportazioni nell'UE dei paesi che beneficiano di tali riduzioni tariffarie sono aumentate di quasi un quarto, raggiungendo un importo annuo di 63 miliardi di euro. I paesi meno sviluppati hanno tratto i maggiori benefici: le loro esportazioni nell'UE sono aumentate del 40 % circa e nel 2016 hanno raggiunto 23,5 miliardi di euro.

Oltre ai vantaggi economici del sistema, la relazione odierna evidenzia i progressi compiuti in vari ambiti, per esempio l'emancipazione femminile, il lavoro minorile e forzato, la tortura, il traffico illegale di sostanze stupefacenti e i cambiamenti climatici. Il monitoraggio da parte dell'UE registra molti cambiamenti positivi dovuti all'impegno collaborativo dell'Unione in relazione al sistema. Gli esempi sono vari e tra questi si possono citare la nuova legislazione del Pakistan contro i delitti d'onore e la violenza sessuale oppure l'inserimento del Paraguay nell'elenco dei paesi che maggiormente s'impegnano per la protezione delle specie a rischio di estinzione nel quadro della Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e di fauna selvatiche minacciate di estinzione. La relazione segnala tuttavia anche settori in cui, per soddisfare le condizioni del sistema, devono essere realizzati ulteriori miglioramenti, ad esempio per quanto riguarda l'attuazione e il rispetto della legislazione pertinente da parte dei paesi beneficiari.
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