Ricollocazione e reinsediamento Gli Stati membri dell'UE devono agire per sostenere l'attuale gestione dei flussi

La Commissione ha adottato l'ultima relazione sui progressi compiuti per quanto riguarda i meccanismi di ricollocazione e di reinsediamento d'emergenza, valutando le azioni intraprese fino al 13 maggio 2016. Complessivamente, i progressi restano insoddisfacenti dalla seconda relazione della Commissione, nonostante segni di maggiore preparazione per le azioni future: dalla metà di aprile hanno avuto luogo poche ricollocazioni, nonostante il canale delle future ricollocazioni sia stato rafforzato; sono stati compiuti progressi in materia di reinsediamento come parte dell'attuazione della dichiarazione UE-Turchia, ma devono essere accelerati per evitare che i migranti tornino alle rotte irregolari. Sforzi maggiori in materia di ricollocazione sono sempre più urgenti in considerazione della situazione umanitaria in Grecia e dell'aumento degli arrivi in Italia.

Il commissario per la migrazione, gli affari interni e la cittadinanza, Dimitris Avramopoulos, ha dichiarato: "Non possiamo considerarci soddisfatti dei risultati ottenuti finora. Occorre fare di più, e velocemente. Dobbiamo reagire velocemente all'urgente situazione umanitaria in Grecia e impedire qualsiasi deterioramento della situazione in Italia. Dobbiamo mettere in atto la pianificazione prevista per le future ricollocazioni. Sollecito quindi gli Stati membri ad essere pronti a intervenire. Parallelamente, dobbiamo incrementare i reinsediamenti, per lo più dalla Turchia, ma anche da altri paesi coma il Libano e la Giordania. I progressi recentemente compiuti nello smantellare il modello di attività dei trafficanti sono sostenibili solo se si apre anche un canale legale sicuro per i richiedenti asilo. È importante aumentare il ritmo e produrre pieni risultati per quanto riguarda il meccanismo 1:1 come parte della dichiarazione UE-Turchia.”
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