IVA: nuovi dati evidenziano perdite di entrate per quasi 150 miliardi di euro per gli Stati membri dell'UE

Secondo un nuovo studio pubblicato oggi dalla Commissione europea, nel 2016 i paesi dell'UE hanno perso quasi 150 miliardi di euro di entrate provenienti dall'imposta sul valore aggiunto (IVA).

Il cosiddetto "divario dell'IVA" corrisponde alla differenza tra il gettito IVA previsto e quello effettivamente riscosso. Sebbene gli Stati membri abbiano svolto un lavoro considerevole per migliorare la riscossione dell'IVA, le cifre odierne indicano la necessità di una riforma dell'attuale sistema dell'IVA dell'UE, associata a una più efficace cooperazione a livello dell'Unione, per consentire agli Stati membri di utilizzare appieno le entrate IVA nei loro bilanci.

Pierre Moscovici, Commissario per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane, ha dichiarato: "Gli Stati membri hanno migliorato la riscossione dell'IVA in tutta l'UE. Tale sforzo deve essere riconosciuto e apprezzato. Ma una perdita di 150 miliardi di euro l'anno per i bilanci nazionali rimane inaccettabile, soprattutto quando 50 di questi miliardi finiscono nelle tasche di criminali, autori di frodi e probabilmente anche terroristi. Un miglioramento sostanziale sarà possibile solo con l'adozione della riforma dell'IVA che abbiamo proposto un anno fa. Esorto gli Stati membri a proseguire i lavori sul sistema dell'IVA definitivo prima delle elezioni del Parlamento europeo del 2019".

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